Che si sia studiato il greco o meno, è sempre affascinante scoprire l’etimologia delle parole e altrettanto lo è svestire nomi propri di persone o cose dal mistero che le vuole nominare in un modo o in un altro.
Vi siete mai chieste quale sia la storia dei nomi dei modelli delle auto delle varie case automobilistiche? Chi prende la decisione? Chi si assume la responsabilità? Chi ne decreta la fortuna? Per i propri figli si ha a disposizione circa nove mesi e si solo in due nel confronto e nella discussione: al nome di un’automobile quanto tempo si dedicherà e quante riunioni, quanto affollate, verranno fatte? Nel suo blog ufficiale UK, Toyota ha deciso di fare un regalo agli appassionati e, dalla Yaris alla Corona, ha svelato cosa si nasconde dietro il nome di dieci suoi modelli storici e famosi.
Siete pronte?
Il termine Yaris nasce dall’unione fra la parola greca Charis che esprime i concetti di bellezza ed eleganza e lo Ya che ricorda, come pronuncia, lo ja affermativo tedesco. Un ammiccamento al mercato europeo come buon auspicio per una reazione positiva dei clienti del Vecchio Continenti allo stile di una vettura giapponese.
Supra trae origine dalla parola latina che significa sopra, posizione che l’auto avrebbe dovuto tenere rivaleggiando con auto del calibro di Aston Martin DB7 e Porsche 911. Sempre di buon auspicio, molto ottimista, si tratta.
Celica è un termine spagnolo traducibile con celestiale, mentre Corolla parla italiano e indica l’anello di petali a contorno del calice di un fiore. Toyota scelse questo nome per evocare l’immagine di una piccola ma accattivante family car.
Il significato della parola Auris è legato sia al latino che all’inglese: rappresenta la crasi fra aurum (oro) ed aura. Questo spiega perché la concept car fu esposta nel 2006 al Salone di Parigi era verniciata color oro. Di fatto, sempre nell’ambito di un ottimistico portafortuna, l’atmosfera dorata avrebbe dovuto circondare la vettura durante tutta la sua carriera.
Prius nasce dalla parola latina che significa prima a riconoscerne, nel 1997, il primato come inedita ibrida. Sempre nel 1997, l’Avensis, dal francese avancer, esprime il balzo in avanti rispetto alla Carina E.
Altra vettura che ha anticipato i tempi è la Previa, prodotta dal 1990 a oggi, il cui nome deriva dall’italiano previdenza e sottolinea come sia stata la prima Mpv del mondo a montare un motore centrale per massimizzare lo spazio interno.
La Camry non ha attinto da lingue straniere, ma dal termine giapponese kanmuri (corona) e che deve avere portato fortuna dal momento che, negli ultimi 12 anni, è stato il modello più venduto negli Stati Uniti d’America.
Infine, per concludere la carrellata, sempre di Corona si tratta quando si nomina il primo modello esportato in Inghilterra nel 1965. Qui Toyota si riferiva allo strato più esterno dell’atmosfera solare come immagine di robustezza, “una luce in fondo al tunnel per gli automobilisti che si trovavano a bordo di auto europee meno affidabili”
Ora tocca solo studiare a memoria e farsi trovare preparate per incuriosire gli ignari. 😉