Sébastien Ogier con il suo fido scudiero Julien Ingrassia e con la Polo R WRC di Volkswagen Motorsport vince il Rally di Spagna, il suo quinto successo della stagione e si porta a casa anche il suo quarto titolo mondiale piloti. E’ stato un lungo week end, durante il quale ha fatto una grande rimonta e non ha mai alzato il piede dall’acceleratore. E’ il primo campione del mondo a non aver ancora vinto un rally su terra (fino ad ora) ma questo non gli ha impedito di vincere nuovamente il titolo!
Tutto ciò ormai è già diventato statistica, noi c’eravamo e vogliamo ripercorrere insieme questo week end davvero intenso.
Quattro chiacchiere coi piloti Volkswagen Motorsport
Tutto è iniziato con una chiacchierata informale e rilassata prima dell’inizio delle prove speciali. Ognuno dei tre piloti del team Volkswagen Motorsport si è seduto in mezzo a noi e si è sottoposto al nostro terzo grado.
Il primo a dedicarci un po’ di tempo, è stato proprio Ogier che ha esordito parlando del suo bambino che, proprio il giorno di inizio del Rally, ha compiuto quattro mesi. L’arrivo di Tim ha cambiato la vita del Campione del Mondo e a chi gli ha chiesto se prevede anche di cambiare categoria nel futuro, ha risposto decisamente e senza indugiare dicendo che non passerà né al WTCC, né in Formula E; il Rally Cross gli piace ma l’emozione di guidare su strade strette, sulla neve, nelle foreste, il fare drifting e guidare sulle quattro ruote motrici, sono cose insostituibili. Per Ogier l’adrenalina che dà il rally non può essere rimpiazzata da nient’altro e per il momento ha voglia di continuare a fare solo questo. Il Campione francese è molto contento anche della nuova Polo R WRC che arriverà l’anno prossimo, e, per descriverla, dice subito che è una macchina con un sound eccezionale. Non posso non pensare alla tristezza del sibilo delle auto della Formula E e al fatto che mi trovo completamente in sintonia con il quattro volte Campione del Mondo.
Arriva poi Latvala che racconta che il Rally di Spagna è uno dei suoi preferiti, insieme a quello di Finlandia (il suo rally di casa), a quello di Svezia e anche a quello che si svolge in Inghilterra. Del resto lui, che ha iniziato a correre a 17 anni, ha cominciato la sua carriera proprio in UK e si sente affettivamente molto legato a quella gara. E’ contento che l’anno prossimo arriveranno nuovi piloti e due nuovi team, Toyota e Citroen, perché più professionalità e competizione c’è, meglio è.
E’ quindi il turno di Mikkelsen che, molto umilmente, si dichiara davvero contento di appartenere ad un team come Volkswagen Motorsport e di aver sempre avuto, fin dal 2013 la stessa macchina di Ogier e di Latvala. Lo scambio di informazioni fra i tre team è costante e non ci sono segreti, tutto viene condiviso per migliorare le performance di tutti. Mikkelsen ha raccontato che, naturalmente, non è solo una questione di auto ma anche di stile di guida. Ad esempio, Ogier affronta le curve in modo diverso dagli altri, frena dopo e accelera prima e lo stanno “studiando” per cercare di migliorare anche da questo punto di vista.
A Mikkelsen abbiamo chiesto che macchina guida e che macchine ha avuto e lui ha raccontato di aver avuto una Tiguan e un Tuareg ma adesso si diverte con una Golf R. Certo ha poco tempo per guidare fuori dai Rally visto che passa quasi 200 giorni all’anno in giro e solo la parte rimanente la passa metà a Montecarlo e l’altra metà a Oslo. Quando è a Montecarlo, tra l’altro, non usa l’auto ma solo la sua Ducati!