Cielo pessimista e auto dal temperamento sportivo ma anche musica e asfalto. Questi i personaggi di una domenica di novembre, a correre, beninteso sempre rispettando i limiti, su autostrade semideserte e su strade strette e sinuose nel Monferrato. “Where the streets have no name” cantano così gli U2 ed io con loro nel raggiungere Rosignano Monferrato e Cella Monte, lungo strade di nessuno in una sensazione di spaesamento tra infiniti saliscendi, sovrapposizione degli orizzonti e molteplicità dei piani.
Compagna di viaggio
Consistenti porzioni di cielo mi hanno tenuto compagnia entrando, su invito, dal tettuccio panoramico della nuova Kia Pro cee’d nella prima versione GT della casa coreana. Quest’auto, che è una sorta di manifesto della futura evoluzione Kia, punta sulla sportività e sulla volontà di soddisfare la clientela giovane o, indipendentemente dall’età, molto dinamica. Ha attirato gli sguardi di coloro che abbiamo incrociato, ma i più smaniosi erano evidentemente quelli dei ragazzini. Poi, certo, tutti le si sono avvicinati facendole scansioni per confrontarla mentalmente con altre auto di diverse case automobilistiche. Nessun timore per una vettura che come primo commento, dopo il gioco delle somiglianze e delle differenze, suscita: bella. E bella lo è davvero perché nella sua sportività è armoniosa senza cadere in banalità. Questa GT presenta una nuova griglia anteriore con la sottile sottolineatura rossa, gruppi ottici più accattivanti, scudi paraurti più ampi, i doppi terminali dello scarico a forma ovale e i cerchi da 18” che lasciano intravedere le pinze rosse dei freni. Si aggiungono a questi particolari le luci diurne con quattro led quadrati, soprannominati Ice Cubes, cubetti di ghiaccio, e riconoscibili da lontano com’è giusto che sia per una donna nata per correre.
Una volta regolati i sedili sportivi ci si accorge di quanto i designer siano stati attenti anche all’interno con alcuni dettagli come le immancabili cuciture rosse, il badge GT sul battitacco e sul volante, la pedaliera in alluminio e una coppia di mitici sedili Recaro. Il cruscotto racing è d’impatto e interessante nella doppia visualizzazione possibile, analogica e digitale, con dati di coppia e velocità.
Questa Kia, 1.6 204 cv, non è presuntuosa e lascia che l’iconica Golf resti il punto di riferimento di un settore che, ad ogni modo, abbraccia molte versioni più piccole con cui il raffronto può essere divertente e stimolante come con la Clio RS o la Renault Megane GT 2.0 180 cv. Il suo biglietto da visita vanta i 230 chilometri orari di velocità massima, i 7,7 secondi per raggiungere i cento km/h e il cambio manuale a sei marce.
Da un’autostrada domenicale semideserta ai saliscendi monferrini con curve ad ogni piè sospinto, questa sportiva dal cuore tenero mi ha offerto un viaggio piacevole con accelerate e riprese scattanti ma non brutali e un comfort a bordo rassicurante anche in curva. Certo, una poco sportiva come me, può trovare scomodo scivolare a bordo, ma una volta incapsulata divertimento, comodità e facilità di guida sono assicurati.
La grinta della vettura è dimostrata anche nella strategia del lancio, inconsueta. Le 70 unità destinate all’Italia hanno solo una carrozzeria a tre porte, una sola versione full optional con navigatore, tetto panoramico, fari adattivi allo xeno, la sola tinta white metallizzata e un solo prezzo di 28.000 euro comprensivo dei sette anni di garanzia.
E, così, tranquilla vanitosa e sicura, avvolta dall’ergonomia del sedile, con tutti i comandi necessari sul volante e un navigatore/radio touch screen la corsa in auto ha consentito di sintetizzare scorci panoramici da leggere e gustare in silenzio scoprendo le cascine a mezza costa e i castelli arroccati sui cucuzzoli e scoprendo che le vigne sono sempre dei capolavori anche quando ne rimangono solo i nudi filari.
Abbiamo vissuto questo breve viaggio nelle trasparenti e generose terre piemontesi grazie al #GrignolinoDigiTour, organizzato da Monica Pisciella e Maurizio Gily. E, così la Kia Pro cee’d GT si è messa in mostra tra pietre da cantoni, infernot, musica e buona cucina, portandomi ad incontrare gente e conversare di motori, che nelle chiacchiere non si commette infrazione nemmeno ad accostarli al buon vino.