Era il 1976 quando venne lanciata sul mercato la prima Golf GTI e io ancora ricordo, a fine anni ottanta quando, nella mia compagnia, c’erano i due schieramenti: GTI versus Uno Turbo (coi cerchi con gli scorpioni rossi!). Inutile dire che io stavo dalla parte dei primi: chi mi conosce sa bene che sono “Golfista dentro”!
Certo non è facile parlare di Volkswagen in questo periodo, a causa dello scandalo che sta travolgendo il marchio, ma a volte guardare alla storia e a quello che ci ha dato, aiuta a correggere il tiro, a non rifare gli stessi errori e a risorgere proprio come la Fenice. Spero quindi che, ricordando i fasti della GTI, anche a Wolfsburg trovino un nuovo inizio.
Sono passati quarant’anni e, da allora, ci sono state sette versioni che hanno contribuito a rendere leggendaria e sempre più iconica una macchina che ha fatto davvero la storia dell’auto, sia per le prestazioni che per lo stile, e che è definita la “madre di tutte le GTI”. Il designer Giorgetto Giugiaro firmò la prima serie, ed è stato sempre un italiano a firmare la settima (e la sesta) serie: Walter de Silva, lo stesso che, proprio in questi giorni ha annunciato di andare in pensione. Una grossa perdita per il settore.
Detto questo, potete immaginare la mia soddisfazione quando ho potuto provare, per un long test drive la Golf GTI nella versione Performance, quella più “pompata”. L’ho avuta fra le mani per una decina di giorni e mi ha accompagnato davvero in tutto. Secondo me non esiste un’auto che possa andare bene in assoluto per fare qualunque cosa e infatti ci vorrebbe un’auto per andare in giro in città, un’auto per fare i lunghi viaggi in autostrada, un’auto per andare a fare scorribande sui passi alpini, un’auto per andare in pista, un’auto per la famiglia, un’auto per andare in giro da soli. La Golf GTI però si avvicina moltissimo alla macchina “tutto fare”! L’unica cosa che non ho fatto è andare in pista, del resto la GTI, per quanto divertente sicuramente anche in pista, non ha i numeri per battere le concorrenti in circuito. Leggendo opinioni di altri che l’hanno provata in pista, i giudizi sono nella media. C’è l’opinione del pilota, che è rimasto un po’ deluso al confronto con vetture più spinte, e l’opinione del giornalista di motori, che invece ha elogiato le qualità “generaliste” della Golf, pur riconoscendo che i tempi fatti registrare dalla “quarantenne” sono decisamente superiori rispetto ai modelli concorrenti. Personalmente mi riconosco nell’opinione di quest’ultimo, anche per me la Golf GTI è una macchina completa, che mira a darti il sorriso in ogni momento, non solo quando la si spinge al limite.
Ma adesso vi racconto com’è andata.
[continua con la numerazione]