Vi ricordate “Cristina la macchina infernale”, il film del 1983 basato sul romanzo di Stephen King? Ecco siamo passati dall’auto che vuole ucciderci all’auto che vuole “salvarci da noi stessi”!
I primi “aiuti” nelle auto sono apparsi con ABS, i vari sistemi di stabilità e di trazione, il cruise control e altri strumenti che troviamo nelle nostre auto. Ma questo ormai è il passato. Le auto a guida autonoma sfruttano sistemi molto evoluti, basati su videocamere, sistemi radar, telemetri laser, GPS e mappe accuratissime. Ma la vera star delle auto a guida autonoma è il LIDAR che significa Light Detection and ranging. Funziona come i radar e i sonar ma è molto più accurato. Mappa i punti nello spazio generando un modello 3D che viene elaborato dal sistema e che è accurato al centimetro. Mappe precaricate dicono al sistema dove sono collocati semafori, incroci e altro e il Lidar “riempie” la mappa con oggetti in movimento come le persone. In alcune situazioni c’è ancora bisogno della “collaborazione” del guidatore “umano”, come ad esempio quando bisogna immettersi in una corsia in autostrada! LIDAR misura e mappa la distanza ma non è una novità perchè la tecnologia su cui si basa viene già utilizzata in auto con l’ACC (adaptive cruise control system) anche se i sensori LIDAR montati sul tetto della Google car funzionano un po’ diversamente. Attualmente “Chaffeur” (questo il nome dato da Google al sistema di guida autonoma) costa circa 75.000 dollari ma Google si aspetta di averlo pronto e più economico per il 2018/2020.
Ci sono poi anche problemi legali dovuti al fatto che in America non sono consentite le driverless car in tutti gli stati ma solo in quattro: California, Nevada, Florida, Michigan e anche nel Distretto di Columbia. Inoltre è consentito l’utilizzo solo per attività di test e non per utenti private. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) dovrà preparare nuove leggi destinate a regolamentare questa nuova “mobilità”. Attualmente in California è stata introdotta una nuova legge che permette la circolazione delle auto a guida autonoma a patto che chi è a bordo possa prenderne il controllo, in qualsiasi momento, in caso di emergenza, quindi le driverless car dovranno avere, almeno per il momento pedali, volante e acceleratore.
In Europa, da un punto di vista normativo, sarà ancora più complicato ma cominciano ad aprirsi i primi tavoli di lavoro.
Alcuni si pongono anche un altro quesito. Bisognerà rilasciare la patente anche agli automezzi? E come cambierà il corso per fare la patente per gli “umani”? Magari basterà dimostrare di aver giocato un certo numero di ore alla Play Station o su qualche simulatore di guida! Oppure non servirà più la patente! Naturalmente si tratta di argomenti un po’ “futuristici” ma il rischio che guidare e saper guidare diventi un aspetto del tutto secondario è molto alto. Già tra i giovani l’interesse per le auto e per la guida è nettamente calato rispetto al passato, ma con l’arrivo di queste nuove auto a guida autonoma c’è il rischio che il disinteresse per i motori aumenti ulteriormente. Forse l’unico vantaggio sarà di avere più educazione e senso civico sulle strade…ma molto mento divertimento!
Come detto non solo Google è coinvolta in questa attività di sviluppo e ci sono sempre più collaborazioni tra aziende automobilistiche e tecnologiche.
Le case che ci stanno investendo sono molte: Audi, Mercedes-Bens, General Motors, Nissan, Toyota, Volvo, Tesla e colossi come Bosch, Nokia e altri. Aziende di questa portata non investono centinaia di milioni di euro in un’utopia quindi meglio abituarsi all’idea che presto o tardi arriveranno e si diffonderanno.
Al CES 2015 l’Audi ha presentato la A7 Piloted Driving Concept, un prototipo che ha percorso quasi 900 km, da Stanford nella Silicon Valley a Las Vegas. I tecnici di Ingolstadt hanno soprannominato “Jack” quest’auto che è in grado di accelerare, frenare, cambiare corsia e frenare in modo completamente autonomo. Questa Audi utilizza diversi tipi di sensori, scanner laser e videocamere 3D ad alta risoluzione.
Audi non è nuova a questo genere di imprese poichè ad ottobre 2014 aveva fatto girare in pista a Hockenheim una RS7 senza pilota e l’auto ha completato un giro in pista completamente da sola! Se volete vederla in azione ecco il video con gli highlights.
Sempre al CES 2015 anche Mercedes-Benz ha presentato il suo concept F 015 Luxury in Motion, un’auto a quattro ruote alimentata a idrogeno che si guida da solo e di cui abbiamo parlato qui. Più che un’auto sembra un saloto o, meglio, una sala riunioni! Una nuova filosofia, non più un’auto ma uno spazio vitale mobile.
Ma voi che ne pensate? Vi piace l’idea di farvi portare in giro da un’auto oppure vi mancherebbe il piacere di guidare? Come cambieranno secondo voi le abitudini con l’arrivo di questi nuovi “strumenti”?